Nel panorama dell’ industria delle costruzioni, anche in Italia ci si sta avvicinando, in ordine sparso, al “BIM” Building Information Modeling: convegni, pubblicazioni, le prime gare con specifiche BIM, proposte commerciali ed anche un po’ di confusione.

In mezzo alle altre voci, ho pensato potesse essere di interesse leggere qualche considerazione che è di testimonianza. La mia testimonianza deriva dall’ esperienza d’ uso, ventennale, di qualche strumento di modellazione parametrica ad oggetti ma soprattutto dall’ aver utilizzato questi strumenti con il chiaro intento di fabbricare.

E’ essenziale, infatti, astenersi dal giudicare gli strumenti BIM solo come nuovi strumenti per progettare. Bisogna comprendere che il nuovo approccio che permettono genererà valore, o per lo meno la parte più importante del valore, nell’ intero processo di costruzione.

L’ obiettivo comune dei vari attori che intervengono nel processo deve essere però chiaro e condiviso: l’obiettivo è COSTRUIRE UN FABBRICATO, od una OPERA, in modo efficiente. E poi mantenerlo efficiente.

La convinzione che COSTRUIRE, in fin dei conti, è l’unico ragionevole scopo del PROGETTARE è ciò che mi porta a concludere che il BIM funzionerà: in un processo di selezione naturale emergeranno coloro che saranno capaci di partecipare alla costruzione con un contributo di efficacia … gli altri soccomberanno.

Sergio Ronco