La diffusione della tecnologia nelle pratiche aziendali segue dei percorsi particolari : all’ inizio la diffusione è lenta, viscosa e poi accelera. Un aneddoto relativo al fax: anni fa, un ‘azienda allora piccola ma piuttosto florida che aveva scambi con l’ estero e per questo utilizzava il TELEX ( … esisterà ancora ?) comprò un terminale FAX.

Dopo un po’ di tempo lo … rivendette perché non utile: pochissime altre aziende disponevano di un FAX ed era quindi quasi inutilizzato. Poi il numero di aziende che disponevano di un terminale FAX aumentò progressivamente e l’ azienda di cui prima lo dovette ricomprare.

In un certo momento, il telefax raggiunse molto rapidamente una diffusione pervasiva: tutti ne avevano uno, e frequentemente con linea dedicata. Era accaduto che, appena le aziende avevano potuto “monetizzare” dei benefici, l’ utilizzo era divenuto la regola, in aziende di qualsiasi dimensione.

Così accadrà per l’ utilizzo degli strumenti BIM nelle imprese di costruzione edile: appena potranno monetizzare e verificare i benefici di lavorare su un modello virtuale lo pretenderanno.

Si doteranno tutte di software per poter interrogare i modelli direttamente senza passare da disegni e tabelle. Pretenderanno di operare su lavori oggetto di modellazione, integreranno le funzioni di approvvigionamento dei loro sistemi gestionali con i modelli parametrici dei lavori.

Alcuni già lo fanno per la verità ma dobbiamo attenderci un’ esplosione di richieste. Quando accadrà? Quando vedranno monetizzare i benefici. Ma il problema è complesso perchè  le imprese non sono attori autonomi: e raro che le imprese di costruzione abbiano propri uffici tecnici e dipendono dal lavoro sviluppato da studi di progettazione, architetti e ingegneri in sostanza. Sui progetti sviluppati dagli studi professionali le imprese basano il proprio operare.

Il ritardo che ingegneri ed architetti hanno nel passaggio alla progettazione parametrica per oggetti (BIM) diviene così un filtro, per non dire un freno, al recupero di efficienza e competitività delle imprese di costruzione: UN RITARDO TIRA L’ ALTRO. E il nostro paese ha già troppi ritardi da recuperare.